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Panorama dell'aranceto nella Gulfa

Chi siamo

L'azienda è operativa da 2007 a conduzione familiare.
Da diversi anni seguiamo i principi e l'etica della permacultura,  per un'agricoltura sostenibile e una gestione etica delle risorse e della terra necessarie per la sopravvivenza dell'umanità.

Anni 70: pausa di lavoro alla Castellana
L'aranceto visto dall'alto
L'entrata alla terra della Gulfa

L'agrumeto è stato impiantato da Vincenzo Marretta negli anni 70 su un ettaro di terreno in contrada Castellana, vicino al fiume Magazzolo, a Ribera (AG), ed era composto da alberi di arance Washington navel, limoni e ulivi.

 

Nei primi anni la coltivazione era di tipo convenzionale ma già a partire dalla fine degli anni '90 è stato adottato il metodo della lotta integrata, tecnica che prevede l'uso di insetti predatori in sostituzione della maggior parte dei pesticidi.


Nel 2007 all’età di 85 anni, Vincenzo lascia l'azienda al nipote Emilio  che, insieme al padre, Saro, se ne occupa.

In quello stesso anno decidiamo di vendere le arance e l’olio direttamente ai consumatori, portandoli direttamente a Pontassieve,​ e di non passare attraverso la mediazione dei commercianti.

Abbiamo iniziato la conversione al biologica, nella profonda convinzione che l'unico approccio possibile all'agricoltura fosse il rispetto dei ritmi della natura e di tutti gli esseri che la popolano.​

Qualche anno dopo Fabio decide di unirsi all'avventura.

 

I nostri prodotti sono certificati biologici o in conversione dal giugno 2010.


Da diversi anni seguiamo i principi della permacultura. Un'agricoltura sostenibile, una gestione etica delle risorse e della terra necessarie per la sopravvivenza dell'umanità.

 

Dopo molti esperimenti, con fallimenti madornali e piccoli successi si sta riformando nell'agrumeto un solido ecosistema.
Il terreno da argilla dura e grigia si sta popolando di lombrichi e ha preso un colore più scuro e una consistenza più friabile.
Gli alberi dopo i primi anni di sofferenza hanno riacquistato la loro forza, anche se alcuni non sono sopravvissuti alla disintossicazione dal concime chimico. Al loro posto sono stati piantati altre specie di frutti ed erbe aromatiche per accrescere la biodiversità e spezzare la monocoltura. Gli insetti ed animali attratti dal ritorno delle erbe e dei fiori spontanei hanno cominciato a ripopolare il terreno. I frutti sono più sani e gustosi.

In 2014 abbiamo acquisito un'altro terreno, sempre a Ribera, in contrada Gulfa, con arance naveline e vaniglia, limoni, mandarini, olivi ed una parte incolta. In quest'ultima abbiamo piantato una copertura erbosa molto varia, degli alberi autoctoni, altri agrumi e una piccola zona di piante tropicali. 

Da allora abbiamo continuato la nostra ricerca agricola e abbiamo acquistato ancora altri terreni per poter accontentare la vostra richiesta.

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